Crusca d’Avena

La crusca è una sorta di involucro fibroso che ricopre i semi del frumento e degli altri cereali; fino ai primi anni ’70 la crusca veniva considerata un prodotto di scarto, da destinare principalmente all’alimentazione del bestiame, poi la crusca d’avena fece il suo ingresso nella letteratura medica solo in seguito alla pubblicazione di studi americani che provarono l’azione di questo cereale nella riduzione del colesterolo. Nel 1980 vi fu un boom del suo consumo, tanto che il New York Times arrivò a parlare di una “Oat-bran-mania”, la crusca-mania durò il tempo del clamore provocato dalla stampa, ma da allora seppur lentamente l’avena, così come il farro e l’orzo, si è affermata in cucina.

La crusca, che si ottiene per raffinazione, cioè separandola dalla farina, è una fibra alimentare che apporta molti benefici, il valore delle fibre dipende dal tipo di crusca: quella di frumento ne contiene circa il 50%, quella d’avena il 20%, quella d’orzo il 5% e quella di riso il 30%, per cui la crusca di frumento è da preferire, non solo perché contiene più fibre, ma anche perché è capace di assorbire l’acqua in quantità maggiore rispetto agli altri tipi.

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