– Della Dott.ssa Valeria Morelli / Specialista in Dermatologia –
Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione neoplastica dei melanociti che sono cellule cutanee deputate alla sintesi del pigmento cutaneo: la melanina. La pelle è l’ organo più esteso del nostro corpo ed è formata da 3 strati: l’epidermide che è lo strato più superficiale, il derma e il tessuto sottocutaneo o ipoderma. I melanociti si trovano nell’epidermide ed hanno il compito di produrre la melanina che ci protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari.
Il melanoma cutaneo è piuttosto raro nei bambini, mentre raggiunge la massima incidenza soprattutto tra i 45 e i 50 anni, anche se negli ultimi tempi l’età media di insorgenza si è notevolmente abbassata. L’incidenza è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.
Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’eccessiva esposizione ai raggi solari, in particolare agli UVA e agli UVB che danneggiano il DNA delle cellule della pelle, innescando la trasformazione tumorale. È opportuno ricordare che anche le lampade e i lettini solari sono fonti di raggi UV dannosi (non me ne vogliano le estetiste)! Il rischio aumenta nelle persone con lentiggini o con molti nevi, in quelle con occhi, capelli e pelle chiara, in quelli che hanno avuto un parente stretto colpito da questo tumore, o la presenza di deficit del sistema immunitario, o particolari malattie ereditarie come lo xeroderma pigmentoso.
I melanomi possono originare sia da cute integra, sia da nevi preesistenti.
Clinicamente si distinguono 4 tipi di melanomi:
• il melanoma a diffusione superficiale (il più comune);
• lentigo maligna;
• melanoma lentigginoso acrale (localizzato alle estremità );
• melanoma nodulare ( il più aggressivo).
Il segno principale di un melanoma cutaneo è il cambiamento dell’aspetto di un nevo preesistente o la comparsa di un nevo nuovo. In presenza di un nevo sospetto bisogna tenere conto di alcune caratteristiche che sono riassunte dalla sigla ABCDE.
• A sta per asimmetria, la forma cioè appare irregolare;
• B sta per bordi che nel melanoma sono irregolari ed indistinti;
• C indica il colore che non è uniforme;
• D sta per dimensioni che nel melanoma aumentano progressivamente, sia in larghezza , sia in spessore;
• E sta per evoluzione di un nevo che in tempo abbastanza breve presenta cambiamenti repentini nella forma, colore, dimensioni.
Altri sintomi e segni da non sottovalutare sono il prurito, l’arrossamento circostante e il sanguinamento.
Molto importante è la prevenzione che consiste nell’esporsi al sole in maniera moderata, proteggendo la cute con creme solari ad alta protezione, evitare l’esposizione nelle ore più calde (tra le 10 e le 16), utilizzare cappelli ed occhiali da solee ridurre l’uso di lampade e lettini abbronzanti.
Inoltre è necessario controllare periodicamente i propri nevi, sia mediante un autoesame, sia mediante visita specialistica dal dermatologo che può studiare l’aspetto dei nevi con la dermatoscopia. La dermatoscopia è un esame facile da eseguire ed assolutamente indolore, che permette di esaminare la lesione pigmentata a forte ingrandimento e di coglierne precocemente i segni che indicano una eventuale trasformazione maligna di un nevo.
La terapia è chirurgica e la prognosi dipende dallo spessore della lesione e quindi dal grado di invasione della cute.
DATI AIRC 2018