Emangioma Cavernoso, Capillare e Infantile: scopriamo le differenze

– di Donato Antonazzo –

L’emangioma è una patologia complicata. Attualmente risulta ancora in fase di studio, non essendo ancora chiare le cause scatenanti. Ciò che si sa con certezza è che si tratta di una formazione tumorale benigna che attacca le pareti dei vasi sanguigni. Presenta un alto tasso di incidenza in età infantile, addirittura nelle prime settimane di vita.

Così come ogni individuo umano presenta caratteristiche diverse, allo stesso modo l’emangioma presenterà formazioni differenti, sia per zona colpita sia per espansione della massa. Dagli studi effettuati è stato possibile rilevare alcune differenze sostanziali.
Uno dei criteri di discernimento principali è la profondità raggiunta dalla massa: gli emangiomi profondi vengono definiti cavernosi, mentre quelli superficiali capillari. A questa prima distinzione se ne aggiunge un’altra: congeniti, con presenza della macchia indice dell’emangioma sin dalla nascita, o infantili, nei quali la manifestazione dei sintomi avviene dopo qualche settimana.
emangioma-infantile.jpgCerchiamo di fare maggior chiarezza e di analizzare più da vicino le differenze e le caratteristiche tra queste tipologie di emangioma.

Emangioma cavernoso
La prima categoria che prendiamo in considerazione è quella degli emangiomi cavernosi, ossia quelli caratterizzati dalla formazione di masse profonde. I vasi sanguigni colpiti da questa tipologia di emangioma sono localizzati in profondità rispetto alla cute. Esternamente si presentano come vistosi rigonfiamenti dal colore bluastro, rivestiti da uno strato di pelle parzialmente integro. Alla palpazione queste masse non appaiono completamente compatte, risultando solide solo in determinati punti. Spesso può capitare che si riempiano di sangue.

Emangioma capillare

La seconda tipologia è quella degli emangiomi capillari. Sono superficiali e si originano dal derma, presentando il classico aspetto a fragola, da cui il nome “strawberry hemangiome”. Il colore è della tipica tonalità rosso lucido nel momento in cui si manifestano. Il decorso è caratterizzato dalla struttura canonica, con una prima fase di sviluppo vascolare accelerato della zona interessata, a cui consegue un visibile gonfiore cutaneo. La zona appare calda al tatto e aumenta di volume quando sottoposta a sforzi o durante le fasi di pianto. Le fasi successive sono quella di stasi seguita da una lenta regressione, che avviene in maniera concentrica: la parte centrale della zona rigonfia comincia ad impallidire gradualmente, fino ad acquisire una tonalità cutanea quasi nella norma. Il cambiamento, poi, si estende alle zone circostanti.

Emangioma infantile

Un’ultima distinzione applicabile agli emangiomi è legata al periodo d’insorgenza, che li rende o infantili o congeniti.
Nel primo caso siamo di fronte ad un emangioma solitamente canonico. Il decorso è quello che abbiamo analizzato in precedenza. La prima macchia cutanea viene a manifestarsi dopo qualche settimana dalla nascita. Nel momento dell’esplosione della fase di sviluppo, l’espansione della massa sarà rapida e vistosa, con interessamento dei tessuti particolarmente vascolarizzati. A questa seguiranno le due fasi di stasi ed involuzione, con tempistiche molto più dilatate.
Molto diverso è l’emangioma congenito. In questo caso la macchia cutanea è presente già al momento della nascita. In questo caso è possibile l’intercettazione della patologia tramite screening prenatale, attraverso il quale è possibile capire se il piccolo svilupperà l’emangioma una volta nato.
Per maggiori informazioni sugli emangiomi infantili, si può visitare il sito dedicato.

Diagnosi e trattamento
Le tipologie di emangioma analizzate possono intrecciarsi tra loro, dando vita a delle forme miste.
Si possono rilevare degli emangiomi cavernosi, ad esempio, infantili, così come emangiomi capillari congeniti o il contrario.
Le prime diagnosi eseguibili sono quelle cliniche. Le strumentazioni di cui ci si avvale sono, prevalentemente, il doppler e l’ecodoppler. Per i casi più problematici in genere si tende a ricorrere alla risonanza magnetica.
Per quanto riguarda il trattamento, la prima e importante regola utile da osservare, specialmente nei casi di emangioma capillare nei quali la massa non ha riscontrato un’espansione esagerata, è quella del guardare senza toccare. Si tratta di una fase di studio precauzionale, durante la quale si tende a valutare la gravità della massa, cercando di prevederne i danni alle zone limitrofe e di valutare eventuali interventi di chirurgia estetica.
L’emangioma è una patologia non ancora del tutto esplorata. Prevederne gli sviluppi non è semplice in nessun caso, così come non lo è intervenire. Fondamentale è rivolgersi a specialisti competenti e preparati, così da poter affrontare la patologia nel modo più corretto e preciso possibile, scongiurando qualsiasi complicazione.

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