L’igiene orale nei bambini

– Del Dott. Teolindo Alessandri –

Spesso ci chiediamo (noi adulti) a che età dobbiamo iniziare a lavare i denti ai bambini e con quale frequenza. Ovviamente la questione è molto dibattuta, soprattutto perché, erroneamente, si pensa che i bambini ne abbiano meno bisogno visto che poi gli cadranno i denti decidui per lasciare spazio ai definitivi.

In realtà, gli studiosi dell’argomento, ci indicano che educare ad una corretta igiene orale pediatrica sarà fondamentale sia per il rapporto che in seguito avrà il bambino con l’igiene domiciliare e con il “dentista”, sia per evitare interventi o estrazioni precoci di denti cariati (che spesso lasciano un “brutto ricordo”) e salvaguardare i denti definitivi e soprattutto i primi molari (i sesti nascono proprio a 6 anni).

Per igiene orale s’intende la rimozione della placca e dei residui alimentari con i mezzi meccanici (spazzolino, filo interdentale, collutori, ecc). Questo è il punto cardine della prevenzione della carie. Un bambino nei primi anni di vita non sarà in grado di provvedere da solo alla propria igiene orale e dunque tale compito spetterà ai genitori o a chi se ne

prenderà cura.

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Sin dai primi mesi di vita si dovrà eseguire una pulizia tramite una garza sterile imbevuta con acqua. Dai 2-3 anni si potrà iniziare ad utilizzare uno spazzolino (i migliori sono a manico dritto e con la testina piccola) con dentifricio in gel (privo di componenti abrasive e fluoruri). Dai 6 anni il bimbo dovrà essere reso pian piano autonomo, ma sempre sotto la sorveglianza dei genitori.

Dobbiamo insegnare loro a lavare soprattutto i “punti difficili”, che sono tre: colletto del dente, spazi interdentali e solchi delle superfici masticanti. Inoltre è buona abitudine insegnare a spazzolare anche la lingua.

La tecnica di spazzolamento più consigliabile è quella che permette la maggiore asportazione della placca: è importante lavare dal rosa (gengive), verso il bianco (smalto dei denti) per il tempo necessario (2/3 minuti circa). Lavarsi i denti non serve per avere l’alito fresco e profumato ma serve per asportare la placca, aiutare a remineralizzare i denti ed evitare quindi la formazione di carie. Per quanto riguarda le volte necessarie di spazzolamento, durante la giornata, bisognerebbe rimuovere i detriti dopo ogni assunzione di cibo (realisticamente dopo ogni pasto principale, 2/3 volte al giorno).

I nostri figli prenderanno le abitudini che daremo loro e tutto sarà infinitamente più facile se queste abitudini gli saranno insegnate fin da piccolissimi e soprattutto se le vedranno anche negli adulti che li circondano.

QUINDI, ANCHE SE L’ARTICOLO È DESTINATO AD UN APPROFONDIMENTO SULL’IGIENE ORALE PEDIATRICO, NON CI DIMENTICHIAMO CHE QUESTE SONO BUONE NORME E BUONE ABITUDINI ANCHE PER GLI ADULTI!

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La sindrome fibromialgica

Del Dott. Pietro Cavalletti / Coordinatore AFT Marsciano

Come è noto la Sindrome Fibromialgica è di sempre più frequente riscontro: in Italia si stima una prevalenza di due milioni di soggetti interessati sul totale della popolazione generale, con picco di incidenza tra i 20 e i 50 anni.

Il genere femminile è particolarmente colpito, con una frequenza di 8 a 1 rispetto agli uomini. Le cause non sono chiare ma si ritiene trattarsi di una condizione di ipersensibilità centrale a diversi stimoli, luce, calore, freddo, rumore, umidità, careza di sonno, con iperalgesia come sintomo centrale; a volte esordisce dopo un chiaro evento traumatico fisico o psichico, altre volte gradualmente nel tempo.

Il quadro sintomatologico è multiforme e variabile da persona a persona: dolori ostemuscolari con presenza di tender points, ansia/depressione, disturbi del sonno, disturbi gastroenterici.

A volte coesistono altre malattie: diabete, ADHD dell’adulto, malattie reumatiche.img174.jpg

Attualmente presso la nostra azienda, USL Umbria1, a differenza di altre realtà extraregionali, non esiste un ambulatorio pubblico dedicato a questa condizione patologica.

Tuttavia, presso gli ambulatori distrettuali di terapia del dolore di Magione (martedì ore 09.00-12.00) e Marsciano (sabato ore 08.00- 13.30), è possibile ricevere assistenza e consulenza, tramite impegnativa CUP del MMG, con la dizione Visita Algologica.

Infatti presso le suddette strutture pubbliche lo specialista algologo svolge la funzione di case manager: visita, formula diagnosi e piano terapeutico, provvede a invio presso altri specialisti pubblici (nutrizionista, psicologo ect), valuta esiti e tiene contatti con il MMG inviante.

Ricetta: Riso e Fagioli Mung

Per dilettarci in cucina, vi consiglio un piatto veloce, semplice e gustoso da preparare con un prezioso ingrediente, i fagioli mung:

INGREDIENTI PER 3 PERSONE

• 250 gr riso integrale

• 100 gr di mung verdi secchiimg290

(tenuti a mollo per mezz’ora)

• 500 ml di acqua circa

• 2 (meglio 3) bustine di tè verde

• peperoncino e curcuma

PREPARAZIONE

Per prima cosa cuocere i mung nella pentola a pressione con acqua e ovviamente senza sale, sufficiente il tempo di 7 minuti; far poi bollire l’acqua e tenere in infusione tre bustine tè verde per 10 minuti.

Appena il tè è pronto, portare nuovamente ad ebollizione l’acqua, aggiungere il peperoncino e il riso; cuocere finché non si sarà assorbito tutto, tenere 10 minuti con la pentola a pressione e la cottura risulterà al punto giusto, aggiungere poi i fagioli mung e mantecare con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva.

Per servire, aggiungere la curcuma in polvere decorando il piatto e peperoncino a seconda del sapore desiderato.

© Dr.Giulio Lattanzi

Viaggi e vacanze, cosa portare

Del Dr. Giulio Lattanzi (Farmacista e Nutrizionista)

È periodo di vacanze. Pimg284er rendere un viaggio memorabile e non trasformarlo in un incubo, occorre però prepararsi bene e non trascurare la salute.

È consigliabile predisporre una piccola farmacia da viaggio per il pronto soccorso. Dovrà contenere farmaci antipiretici, perfetto il paracetamolo, antiinfiammatori e analgesici, antispastici, utile sempre il consiglio del farmacista sulla tipologia e sulla posologia.

Non dimenticare di portare con sé un antiacido, antibiotici ad ampio spettro, antidiarroici e qualche lassativo essendo tipico al cambio di latitudine la difficoltà di evacuazione anche per pazienti regolari, antistaminici per attenuare eventuali manifestazioni allergiche, sia in pomata sia per via orale.

Non si deve dimenticare di inserire una pomata per le ustioni, una per le scottature ed una per alleviare il dolore delle punture degli insetti, di eritemi solari e pruriti della pelle, un prodotto repellente contro le zanzare, una crema solare ad alta protezione, ed utilissimo il doposole per nutrire la pelle dopo la prolungata esposizione al sole; un collirio, un disinfettante e del cotone idrofilo, bende, cerotti, forbici, termometro.

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Fate una ricerca sulla meta della vostra vacanza, se avete scelto una meta asiatica, africana o sudamericana, consultate il vostro medico di base e l’ufficio di Igiene o gli ambulatori di Infettivologia presenti sul territorio al fine di acquisire tutte le informazioni sugli eventuali problemi sanitari ed effettueranno le vaccinazioni necessarie per la meta della vostra vacanza.

Se il viaggio richiede lunghi spostamenti in auto o in aereo, fate attenzione alle vostre gambe: dopo 4 ore nella medesima posizione inizieranno a dare segni di sofferenza. Per dare loro beneficio, non tenetele accavallate; alzatevi spesso per fare brevi passeggiate; ruotate i piedi ed eseguite movimenti con le caviglie; se soffrite anche di lieve insufficienza venosa il consiglio è indossare calze a compressione graduata per tutto il viaggio.

Buona vacanza a tutti! 

Un’ondata di idratazione per la tua pelle

Della Dr. Caterina Silvi

Tanta fatica per ottenere una bella abbronzatura e dopo pochi giorni, al rientro dalle vacanze, ecco che la pelle comincia a seccarsi. Tra sole cocente, acqua salmastra, è facile che la pelle del viso si disidrati.

Con l’esposizione solare la pelle reagisce ispessendosi e questo fenomeno è chiamato ipercheratosi. La pelle diventa quindi più opaca e apparentemente secca: si tratta di una reazione di difesa verso il sole. Inoltre, anche il sale marino e il vento contribuiscono a peggiorare la situazione, perché accelerano la perdita di acqua da parte della pelle, provocandone la disidratazione. Questi due fattori possono determinare un intenso stato di secchezza con desquamazione. È un problema più frequente nelle donne, perché la pelle è meno grassa e spessa di quella degli uomini, per cui tende a disidratarsi maggiormente e a essere più danneggiata dal sole. Dopo i 30 anni questo disturbo diventa sempre più marcato, perché la pelle comincia a risentire della progressiva riduzione dell’acido ialuronica presente nel derma e principale responsabile del grado di idratazione e turgore della pelle.

Per aiutarci a mantenere la pelle elastica e idratata due aziende leader del mercato cosmetico in farmacia hanno lanciato due nuove creme.

img268L’italiana Rilastil lancia AQUA INTENSE 72H, un gel crema rosato dalla texture ultraleggera che attiva l’idratazione intensiva del viso sino a 72 ore. Il prodotto grazie a ceramidi, olio di enotera e un mix di acido ialuronico a basso e alto peso molecolare, agisce sia sugli stati superficiali che profondi del derma, ripristinando il corretto stato di idratazione, consolidando la barriera cutanea e riducendo al perdita d’acqua transepidermica. Dalla ricerca biotecnologica Rilastil, all’interno della crema un booster che potenzia l’azione dell’acido ialuronico , rendendo la pelle più luminosa, vellutata ed elastica. La crema si può applicare mattina e sera, ottima come base trucco, perfetta anche se si volesse ridare idratazione sopra il make up durante la gionata.

img274La francese Caudalie incrementa la linea Vinosurce con la crema SOS IDRATAZIONE INTENSA. Crema delicata e naturale in grado di lenire la pelle secca e sensibile restituendo morbidezza e luminosità. Grazie a questa ondata rinfrescante ultrasensoriale, rossori e tensioni lasciano il posto ad una piacevole sensazione di benessere legata agli attivi idratanti dell’acqua d’uva bio (ricavata da uva biologica al 100%). Quest’ultima grazie alla formula ricca di oligoelementi (potassio, magnesio e calcio) stimola il sistema di idratazione naturale della pelle che apparirà cosi lenita, fresca e luminosa. Come in tutta la linea Vinosurce sono presenti polifenoli di vinaccioli d’uva che sono degli ottimi antiossidanti e il loro brevetto Vinolevure. A nutrire in profondità anche l’olio diborragine e lo squalano di oliva. Gli studi clinici condotti per 28 gg su 21 volontarie dimostrano un confort di lunga durata e una pelle più idratata e lenita del +90%. Con una texture setosa e fondente, Crema S.O.S idratazione intensa va applicata sul collo e mattina e sera.

Entrambe le creme si possono usare quotidianamente, per una pelle giovane e rimpolpata, o come trattamento d’urto per riparare i danni causati dagli agenti esterni.

Anche noi possiamo lavorare per migliorare la nostra pelle, in primis eseguendo scrub al viso e al corpo almeno una volta a settimana in particolar modo prima di andare in vacanza, poi prestando attenzione all’alimentazione. Prima regola bere molto, almenodue litri di acqua al giorno, anche sotto forma di infusi di erbe. Inoltre è fondamentale aumentare il consumo di ortaggi come le carote, che sono ricche di betacarotene, le zucchine e i cetrioli. Non dimenticare di consumare grandi quantità di frutta fresca di stagione come anguria, albicocche e pesche ricche di sali minerali e di antiossidanti. Infine occorre ridurre il consumo di caffè che aumenta la diuresi e accentua così la disidratazione. Anche le bevande alcoliche vanno evitate perché provocanovasodilatazione e una maggiore evaporazione e perdita di acqua attraverso la pelle con conseguente disidratazione. 

Sport e sole, i rischi

Del Dr. Giulio Lattanzi

Come sempre, ma soprattutto durante questo periodo, quanto aumenta anche il img155partecipato amatoriale, l’esercizio fisico e lo sport resta importante, per quanto però debba sottostare ad alcune norme; il caldo in alcune giornate estive può essere un ostacolo non soltanto per quanto riguarda la “volontà” di svolgere l’attività di allenamento, ma anche influire in maniera negativa sulla vostra salute. Colpi di calore e cali di pressione sono rischi che è possibile limitare con pochi semplici accorgimenti.

L’esercizio fisico aiuta a tenersi in forma. L’importante però è sempre rispettare i propri limiti e seguire alcune salutari abitudini, tra queste fondamenti risultano essere anche quelle alimentari. Prima di uscire di casa sarà poi opportuno informarsi sulle condizioni meteorologiche in merito a eventuali “ondate di calore” in arrivo nella vostra città, con avvisi di “allerta meteo” diffusi dalle amministrazioni locali, così da poter in alternativa preferire un esercizio fisico in casa.

Innanzitutto è opportuno indossare, prima di uscire di casa per l’attività fisica all’aria aperta, un abbigliamento leggero e dai colori tenui. Sempre meglio preferire magliette e pantaloncini chiari, gli indumenti scuri tendono a trattenere il calore più degli altri e quindi aumentano in maniera eccessiva la temperatura corporea. Se possibile utilizzare vestiti traspiranti per favorire la naturale sudorazione dell’organismo.

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Nel caso in cui abbiate il via libera per l’esercizio all’aria aperta è bene comunque evitare le ore più calde della giornata, in particolar modo durante i mesi di luglio e agosto. Le ore sconsigliate per l’attività fisica sotto il Sole sono quelle comprese tra le 10 e le 15. Il calore eccessivo potrebbe con più facilità portare a abbassamenti di pressione e cali di zuccheri, ipotesi sempre da evitare.

Durante l’esposizione al Sole comunque ricordatevi sempre, anche nelle ore consentite, di proteggere la pelle dai raggi UV; come durante l’esposizione solare al mare, l’aggressione di queste componenti della luce solare può risultare dannosa ed è bene prevenirla con creme e lozioni specifiche, oggi esistono prodotti adatti a sportivi con ALTE e specifiche protezioni, Ricordiamoci che alta protezione è comunque sinonimo di Abbronzatura uniforme e Salutare, sfatiamo la diceria: “Alta protezione, NO tintarella”. L’ultimo aspetto da non sottovalutare è senz’altro l’idratazione del proprio fisico.

L’attività fisica produrrà un notevole consumo di liquidi, che dovranno essere reintegrati con acqua fresca e con opportuni integratori specifici, importante chiedere consigli al Vostro Farmacista di fiducia, meglio se Sportivo o se specializzato in questo settore sempre in continua evoluzione.

SINDROME METABOLICA, i cinque fattori chiave

SINDROME METABOLICA

I cinque fattori chiave da misurare in ogni famiglia

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La positività a tre o più di questi fattori confermano la diagnosi di sindrome metabolica:

• CIRCONFERENZA VITA: superiore a 102 cm negli uomini e ad 88 cm nelle donne, da misurare con metro da sarta all’altezza ombelico

• VALORE GLICEMIA: a digiuno superiore a 100mg/ dl

• AUMENTO TRIGLICERIDI: valore superiore a 150mg/dl

• COLESTEROLO HDL valori SOTTO NORMA: per gli uomini valori inferiori a 40 mg/dl per la donna inferiori 50mg/dl

• IPERTENSIONE ARTERIOSA: superiore a 130 mmHg la pressione Sistolica ( massima ) e superiore 85 mmHg la Diastolica (minima).

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Fagioli Mung (vigna radiata)

– Del Dott. Giulio Lattanzi / Farmacista e nutrizionista / Farmacia C. “Le Fornaci” / Marsciano (PG) –

Il seme di fagiolo Mungo è il più usato nel mondo per la produzione di germogli, comunemente conosciuti come germogli di soia. Il fagiolo Mungo, nome botanico Vigna radiata, appartiene al genere Vigna, del quale sono note oltre 100 specie, alcune largamente conosciute e coltivate.

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I germogli sono una componente importante nella dieta del popolo cinese e di diverse popolazioni asiatiche e vengono sia consumati crudi che utilizzati come ingredienti di cucina. 

Già nel 3000 a.C. la soia era conosciuta in Cina. È una pianta di facile coltivazione, ma in Europa le prime piantagioni nacquero nel 1929. In Europa e anche in Italia diverse specie di Vigna sono state per lungo tempo coltivate e utilizzate nell’alimentazione umana, fino all’arrivo dal Nuovo Mondo della pianta del fagiolo, che ha poi soppiantato la coltivazione di quei “vecchi” fagioli.

Appartengono al genere Vigna anche i cosiddetti “fagioli dell’occhio” conosciuti come legumi della tradizione in diverse zone d’Italia. Il nome scientifico Vigna è stato attribuito a questo genere di piante in onore di un botanico italiano Domenico Vigna vissuto nel XVII secolo. La medicina cinese ha da sempre conosciuto e sfruttato le benefiche proprietà dei germogli, come confermano testimonianze scritte risalenti a oltre 5.000 anni fa. Le popolazioni orientali avevano quindi da tempo compreso i vantaggi che il consumo di germogli poteva offrire, non ultimo il fatto che essi potevano essere prodotti tutto l’anno, rappresentando così una fonte di alimenti vegetali freschi facilmente disponibile, partendo da semi facilmente conservabili. Nel “Grande Erbario della Medicina Cinese”, circa 2700 anni A.C., il germoglio crudo di soia veniva raccomandato per edemi, dolori alle ginocchia, crampi, disturbi digestivi, polmoni “deboli”, macchie sulla pelle e malattie del cuoio capelluto. Ai tempi dell’Antica Roma i soldati romani avevano bisogno di cibo energetico e poco ingombrante. Portavano delle sacche di stoffa intorno alla vita piene di semi di ogni specie. I semi al contatto con i corpi caldi e umidi diventavano germogli e, quando era possibile, venivano utilizzati per pane e focacce o mangiati semplicemente da soli.

I cinesi compresero anche come il consumo di germogli potesse essere di grande utilità per i marinai che affrontavano lunghi viaggi per mare senza disporre di altre fonti di alimenti freschi a bordo delle navi.

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 Così l’ammiraglio Zhang He all’inizio del 1400 esplorò con la sua grande flotta l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano portando sempre a bordo delle sue navi scorte di semi per la produzione di germogli. I marinai europei, a partire dal 1500, con l’inizio dei grandi viaggi di esplorazione sperimentarono i gravi disturbi che una prolungata alimentazione povera o priva di frutta e verdura poteva comportare: questi marinai soffrivano di scorbuto, una grave forma di debilitazione che la scienza avrebbe successivamente collegato ad una carenza di Vitamina C. Il Capitano James Cook nel corso dei suoi lunghi viaggi si preoccupò di cercare un rimedio allo scorbuto per l’equipaggio della sua nave e lo trovò nel consumo di germogli e alimenti vegetali freschi. In Europa e in America comunque il consumo di germogli rimase pressoché sconosciuto fino al secolo scorso, quando i loro benefici furono studiati in maniera approfondita e a partire dagli anni ’70 si diffuse nei paesi occidentali una maggiore consapevolezza dell’importanza di una alimentazione equilibrata e salutistica.

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Oggi sono così ben note le peculiarità di questi alimenti che associano un basso tenore calorico ad una significativa ricchezza di importanti fattori nutrizionali, come vitamine (di particolare interesse la vitamina C che è presente nei germogli ma non nei semi di partenza), sali minerali, aminoacidi essenziali. I Fagioli Mung Verdi o soia verde sono estremamente ricchi di sostanze nutritive, fino al 35% di proteine e al 18% di lipidi. La soia contiene anche iso flavonoidi ai quali è riconosciuta un’azione contro il colesterolo, mentre la presenza di fitoestrogeni è di supporto alla produzione ormonale femminile tanto da contrastare efficacemente i disturbi della menopausa e dell’osteoporosi. Da studi effettuati i fitoestrogeni diminuiscono anche la probabilità di cancro al seno, la cui frequenza nelle donne asiatiche è decisamente inferiore a quella delle donne europee. Infine una considerazione particolare spetta anche al contenuto di omega 3 e omega 6 presenti nella soia verde. I germogli di fagiolo mungo contengono un completo spettro di vitamine e sali minerali (Ca, Mg, K, Fe, Zn, Cu, P, Na) oltre ad un’elevata quantità di proteine (20%). Contengono inoltre tutti gli amminoacidi essenziali e numerosi enzimi essenziali per la digestione. I germogli di fagiolo mungo vengono soprannominati “Tuttofare”: questo appellativo deriva tanto dalla versatilità nell’utilizzo in cucina, quanto dalla completezza dei contenuti nutritivi. All’interno di un pasto, il loro consumo conferisce un senso di sazietà e permette di acquisire contenuti nutritivi essenziali in poche calorie (30 cal per 100g). Sempre più piede all’interno di un’alimentazione diventata negli ultimi anni oltremodo naturale, biologica e, perché no, prevalentemente vegetariana, stanno assumendo senza ombra di dubbio i fagioli azuki verdi. 

Conosciuti anche con il nome di fagioli mung o soia verde, infatti, i fagioli mung verdi sono una fonte proteica di straordinaria importanza e, soprattutto per chi non mangia carne, un sostituto eccezionale all’interno di uno stile alimentare che risulti il più sano ed equilibrato possibile. Ricchi di proteine, isoflavonoidi (contro il colesterolo), lipidi e fitoestrogeni (in grado di combattere osteoporosi e menopausa), i fagioli verdi mung sono dunque una costituente importantissima della dieta ed è un peccato che siano così poco conosciuti e ancor meno uti- lizzati. Grazie alla presenza di lecitina, ad esempio, sembrerebbero in grado di agire sui grassi in modo da migliorare l’attività del cervello e dei neurotrasmettitori.

Educazione ambientale, la chiave del futuro

– Di Daniele Sborzacchi  –

Come cambia il clima… scrosci improvvisi con conseguenti temporali capaci di provocare sconquassi; ondate di caldo africano che per giorni interi creano malessere più o meno generalizzato.

Non è un mistero che anno dopo anno le condizioni climatiche risentano sempre più frequentemente di picchi straordinari di instabilità, in grado di mettere a dura prova l’umore delle persone e soprattutto lo stato di salute psico-fisico. Le ormai famigerate allerte ‘gialle’ o ‘arancioni’ in merito al caldo eccezionale che si verifica in estate, che fanno da contraltare ai piovaschi di grande intensità delle stagioni fredde, ci danno un incontrovertibile dato di tendenza: la trasformazione del pianeta, spesso agli onori della cronaca, ci parla in maniera costante di riscaldamento globale e di inondazioni, serie minacce agli ecosistemi più fragili.

E davanti a questi rischi generali, non bastano più accordi stipulati in maniera pomposa e rigorosamente istituzionale da capi di Stato o rappresentanti delle varie nazioni, perché dalle intenzioni alla reale messa in atto delle misure necessarie per far fronte alle emergenze spesso passa tempo. Troppo tempo. Un tempo che in maniera inesorabile scorre velocemente e non tiene conto di quanto sia veramente grande il pericolo di inoltrarsi sempre di più in un vicolo cieco, o meglio, buio. Dal quale vedere la luce può diventare un miraggio.

Così occorrerebbe agire prima di tutto sull’educazione ambientale, questa sconosciuta… bastano piccoli gesti dai quali iniziare a comprendere come il pianeta e le sue bellezze, possano essere tutelate con minimi sforzi. Gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi, allo scopo di vivere in modo sostenibile, senza cioè alterare del tutto gli equilibri naturali e mirando al soddisfacimento attuale aiutando così anche le generazioni future. Che a loro volta saranno chiamate ad un ulteriore aumento della consapevolezza. Quella consapevolezza che oggi, troppo spesso, dimentichiamo: ovvero che il nostro ambiente merita maggiore rispetto.

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