Crusca d’Avena

La crusca è una sorta di involucro fibroso che ricopre i semi del frumento e degli altri cereali; fino ai primi anni ’70 la crusca veniva considerata un prodotto di scarto, da destinare principalmente all’alimentazione del bestiame, poi la crusca d’avena fece il suo ingresso nella letteratura medica solo in seguito alla pubblicazione di studi americani che provarono l’azione di questo cereale nella riduzione del colesterolo. Nel 1980 vi fu un boom del suo consumo, tanto che il New York Times arrivò a parlare di una “Oat-bran-mania”, la crusca-mania durò il tempo del clamore provocato dalla stampa, ma da allora seppur lentamente l’avena, così come il farro e l’orzo, si è affermata in cucina.

La crusca, che si ottiene per raffinazione, cioè separandola dalla farina, è una fibra alimentare che apporta molti benefici, il valore delle fibre dipende dal tipo di crusca: quella di frumento ne contiene circa il 50%, quella d’avena il 20%, quella d’orzo il 5% e quella di riso il 30%, per cui la crusca di frumento è da preferire, non solo perché contiene più fibre, ma anche perché è capace di assorbire l’acqua in quantità maggiore rispetto agli altri tipi.

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Argania spinosa (tashelhit) ed il Suo prezioso Olio

La pianta dell’argan viene considerata un “relitto” del Terziario: essa esiste infatti in Marocco da 80 milioni di anni, e probabilmente nel Terziario copriva vaste superfici del Nordafrica e dell’Europa meridionale,

Esistono due tipi di olio di argan, a seconda che i noccioli vengano o meno tostati prima dell’uso; per le rese incredibilmente basse pensate che da 100 kg di frutto si ricava 1 litro d’olio, questo olio è molto costoso e molto pregiato soprattutto se originale e non contaminato da produzioni industriali del Nostro Occidente.

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IL cacao: il cibo degli Dei

charlotte au chocolat  Diffuso allo stato selvatico nelle foreste dell’Amazzonia, la pianta del cacao, Theobroma cacao viene coltivata oggigiorno soprattutto nell’America centro-meridionale e nell’Africa tropicale. Gli antichi popoli Toltechi e Incas del Sud e Centro America conoscevano il cacao e ne facevano uso; i primi a intraprendere la coltivazione con successo furono però i Maya, che dalle piantagioni dello Yucatan (nel Messico) svilupparono un fiorente commercio e, inoltre, usarono i semi come moneta negli scambi tra le tribù indigene. Continue reading