Focus sulle mascherine 

– Dr. Giulio Lattanzi –

Schermata 2020-04-16 alle 10.36.31LE MASCHERINE SONO UTILI? E QUANDO BISOGNA INDOSSARLE?

  • L’OMS raccomanda di indossare le mascherine solo ai malati, agli operatori sanitari e agli assistenti dei pazienti malati. Recentemente, la diffusione del contagio da COVID-19 ha richiesto in alcuni casi di modificare le norme.

 

  • Virologi ed epidemiologi consigliano di indossarle, per evitare di contagiare gli altri, in caso di elevata contagiosità e in ambienti affollati, dove non è possibile rispettare la distanza di un metro e mezzo.

 

  • La grandezza del virus è di nanomicron e nessun presidio, in caso di goccioline di saliva emesse direttamente, può preservarci: ma l’impiego è importante per evitare di trasmettere il virus se fossimo portatori sani asintomatici.

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Schermata 2020-04-16 alle 10.36.31COME SI INDOSSANO LE MASCHERINE? QUALI CONSIGLI PER CONSERVARLE? È POSSIBILE IGIENIZZARLE?

  • Nelle passeggiate con il cane, all’aria aperta, in auto se si è da soli, non occorre indossare la mascherina e soprattutto non bisogna contaminarla, né mettendola sotto il mento o appoggiandola ovunque.

 

  • La mascherina va conservata in apposita bustina poi, al momento di indossarla, va toccata esclusivamente tramite gli elastici e gettata sempre tramite quest’ultimi smaltendola in busta chiusa tra i rifiuti indifferenziati.

 

  • Tutte le mascherine sono monouso ma, vista la particolare carenza, il consiglio è di averne almeno due, indossandole quando utili a giorni alterni, lasciandole dopo l’impiego se possibile per un giorno al sole (i virus non gradiscono i raggi UV), o spruzzarla con soluzione alcoliche.

 

Schermata 2020-04-16 alle 10.35.47E I GUANTI? 

Gli operatori sanitari ovviamente devono indossarli, ma in generale sono sconsigliati, perché sono probabilissime le comuni contaminazioni.

Meglio quindi lavare frequentemente le mani con sapone, anche comune, o con liquidi ad alta disinfezione, e utilizzare gel contenenti soluzioni alcoliche al 75% in ogni occasione di rischio contaminazione.

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Sedanini al Lino Arte Senator Cappelli con Carciofi Romani

– Dr. Giulio Lattanzi –

img214INGREDIENTI PER 4 PERSONE

• 320 gr di Sedanini al Lino Arte Senator Cappelli

• 8 carciofi romani freschi

• 100 gr di scamorza romana

• olio extra vergine DOP

• 1 cipolla

• mentuccia in quantità

• un bicchiere vino bianco

• peperoncino q. b.

• curcuma q. b.

PREPARAZIONE

Pulite i carciofi delle foglie più esterne e metteteli man mano in acqua e limone.

Prendete una pentola larga tanto da contenerli tutti, vicini l’un l’altro. Riempiteli con un trito di erbe, mettere olio, peperoncino e mentuccia per qualche minuto. Nel frattempo tagliuzzare gambi e carciofi e lasciarli in acqua con un po’ di limone (per togliere l’amaro).

Dopo una decina di minuti di cottura con coperchio, aggiungere bicchiere di vino bianco e lasciare evaporare. Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata con Sale rosa Himalaya , scolarla al dente e versarla nella padella con il condimento di carciofi. Aggiungere alla pasta con i carciofi il parmigiano stagionato 36 mesi grattugiato. Saltare la pasta con i carciofi in padella per un paio di minuti fino a far legare il condimento alle penne, aggiungere Curcuma e peperoncino a piacere.

La fluoroprofilassi

– Della Dott.ssa Luisa Ceroni / Odontoiatra / Collepepe (PG) / Tel. 075 8789101 –

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La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del Fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie ed è necessaria per tutti gli individui.

La via di somministrazione topica (gel, dentifricio), è considerata più efficace rispetto a quello pre-eruttivo ottenuto attraverso la via di somministrazione sistemica (gocce, compresse).

I bambini dai 6 mesi ai 6 anni, non sapendo ancora controllare efficacemente il riflesso della deglutizione, tendono a ingerire involontariamente parte del dentifricio apportato durante le manovre di igiene orale domiciliare, con conseguente assorbimento sistemico.

Una assunzione eccessiva e protratta nel tempo di Fluoro durante l’età pediatrica può essere causa di fluorosi dentale, patologia che si manifesta con macchie dello smalto. È, quindi, consigliabile un’accurata supervisione della quantità di dentifricio fluorato somministrato al bambino nei primi anni di vita da parte del genitore.

Dopo i 6 anni la flouoroprofilassi viene effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di Fluoro, due volte al giorno.

Per tutti i soggetti per cui sia stato accertato un rischio di carie, da medio ad alto, sono necessarie misure preventive aggiuntive come l’applicazione professionale di gel al Fluoro (contenete circa 12500 ppm) applicato al vostro dentista circa ogni tre-sei mesi.

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Sigillature dei solchi dentali in età pediatrica

UN FEDELE ALLEATO PER ALLONTANARE LA CARIE, SALVARE I DENTI ED ESSERE AMICO DEL DENTISTA

– Della Dott.ssa Luisa Ceroni / Odontoiatra / Collepepe (PG) / Tel. 075 8789101 – img57

Intorno ai 6 anni di età i denti maggiormente a rischio carie sono i primi molari permanenti(tra i primi denti che ci terranno compagnia per il resto della vita), vista la presenza di solchi e fessure che ne rendono difficile la pulizia e che permettono l’annidamento e la proliferazione dei batteri e quindi l’insorgere della carie. Inoltre, si tratta di denti con poco smalto sulla superficie, dove la carie cresce molto più velocemente.

COSA SONO LE SIGILLATURE DEI SOLCHI DENTALI?

La sigillatura dentale è un trattamento preventivo rivolto a tutti i pazienti in età pediatrica, la cui funzione è quella di ridurre il rischio di carie nei denti dei bambini. Si tratta di una chiusura meccanica del sistema dei solchi dentali attraverso l’uso di materiale a base resinosa a lento rilascio di fluoro. La sigillatura dei denti è un’arma che è andata ad aggiungersi a tutti i vari strumenti di cui si dispone per mantenere la salute dentale ai massimi livelli. Raccomandata dalle Linee Guida Nazionali per la Promozione della Salute Orale e la Prevenzione delle Patologie Orali in Età Evolutiva (Ministero della Salute; Novembre 2013) a tutti i bambini (anche a chi non ha mai avuto carie).

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QUALI SONO I VANTAGGI DELLE SIGILLATURE?

È un trattamento privo di rischi per il bambino.

È una procedura non invasiva, non dolorosa,non richiede anestesie,sicura ed efficace dal punto di vista costi/benefici ed è quindi fortemente raccomandata. Anche i materiali utilizzati garantiscono massima sicurezza.

L’effetto preventivo di tale pratica nei primi molari permanenti si attesta intorno al 87,1% valutata a tre anni dalla sua applicazione, al 76,3% a quattro anni e al 65% dopo nove anni, dati raccolti dall’American Association of Pediatric Dentistry la quale ha recentemente pubblicato un report che, sulla scorta di una scrupolosa revisione sistematica della letteratura, analizza i potenziali benefici dei sigillanti nella popolazione infantile. I risultati sono stati ampiamente favorevoli all’impiego dei sigillanti.

Sarà inoltre più facile per il bambino spazzolare il dente sigillato che sarà più liscio e non presenterà più fosse e fessure così accentuate.

Un ottimo primo approccio con il dentista!

…E GLI SVANTAGGI?

Non esistendo veri e propri “contro”, è bene semplicemente rispettare alcune indicazioni riguardo alle sigillature:

• Vanno applicate sul dente sano;

• Devono essere ben eseguite: l’efficacia dei sigillanti dipende strettamente da una corretta e scrupolosa tecnica di applicazione;

• Non sostituiscono una corretta igiene orale. Le sigillature, infatti, non devono dare un falso senso di sicurezza che porti il bambino a lavare meno i denti e ad andare meno dal dentista;

• Le sigillature pur avendo una durata di diversi anni, si usurano con il tempo, pertanto devono essere periodicamente controllate dal dentista (ogni 6-12 mesi).

QUANDO FARE LE SIGILLATURE?

La sigillatura è tanto più efficace nel prevenire la carie quanto prima è applicata; deve essere eseguita non appena la superficie del dente esposta lo permetta, quindi all’incirca dai 5 ai 7 anni di età.

La prevenzione contro il rischio di carie permetterà al bambino di non dover finire dal dentista per trattamenti più invasivi già da piccolo e di poter contare su una maggiore protezione di cui beneficerà anche da grande, quando non sarà costretto ad avere a che fare con vecchie otturazioni che saltano.

Per prevenire le carie nei bambini è sempre e comunque fondamentale educare i più piccoli a lavare i denti regolarmente e ad avere una buona igiene orale. Questo contribuirà a evitare il rischio di carie anche da grandi e assicurerà loro un futuro senza problemi o spese evitabili.

Le perle magiche della notte

– Della Dot.ssa Caterina Silvi –

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Presi dal ritmo frenetico della vita di tutti i giorni è ben non dimenticare quanto sia importante, a tutte le età, dormire bene e dedicare al sonno il giusto tempo. Si dice che la giornata ideale dovrebbe essere scandita da cicli di 8 ore: 8 ore per lavorare, 8 ore per divertirsi e 8 ore per dormire.

Con gli attuali ritmi della vita questo schema si sta trasformando in molte più ore passate al lavoro e sempre meno per lo svago e, soprattutto, per il riposo notturno. Sacrificare le ore di sonno per attività o impegni considerati più importanti e prioritari, alla lunga non porterà ad altro che far male.

Per un benessere a 360° è importante riposare bene. Dormire bene almeno 7/8 aiuta le cellule a rigenerarsi, diventando quindi un alleato prezioso contro l’invecchiamento della pelle. La pelle, l’organo più esteso del nostro corpo, durante le fasi notturne va incontro ad una rigenerazione.

Durante il giorno, proteine ed enzimi vengono fornite alle cellule allo scopo di produrre energia. Nella notte invece, quando le attività metaboliche rallentano la pelle mette in atto i suoi meccanismi si autoriparazione, favorendo il rinnovamento cellulare, tramite la produzione di fibre di collagene ed elastina, reintegrando le perdite subite durante il giorno a causa della formazione dei radicali liberi e smaltendo le scorie accumulate.

Nella notte il turnover cellulare aumento di ben dieci volte, pertanto è il momento migliore per curare la pelle perché non è sottoposta alle aggressioni esterne (inquinanti, polveri, raggi UV) ed è dunque più recettiva. Proprio per sfruttare i benefici della notte, Korff ha lanciato le innovative perle rigeneranti per la notte, il rinnovatore notturno ed anti-age COMPLETE NIGHT RENEW.

img133COMPLETE NIGHT RENEW è il trattamento notte che si prende cura della pelle durante il riposo notturno, riducendo i segni della stanchezza e dell’età, donando luminosità al viso. La formula intensiva e concentrata, dalla texture morbida e setosa è contenuta in perle monodose che preservano la purezza degli attivi. Le perle sono ricche di olio di Camellia Jeju che con la sua azione idratante e antirughe dona alla pelle luminosità giorno dopo giorno e dell’esclusivo Chrono Age Complex. Quest’ultimo è un vero e proprio orologio biologico che regola il ritmo sonno-veglia della nostra pelle quando è stanca e priva di energia.

Il prodotto, clinicamente e dermatologicamente testato si trova in perle monodose pertanto dopo aver rotto l’involucro, si versa il prodotto sul palmo della mano e si distende con movimenti circolari sulla pelle del viso e del collo, precedentemente detersa, esercitando un piacevole massaggio tutte le sere.

I test clinici condotti su 20 volontarie per 28 sere consecutive dimostrano un miglioramento del tono della pelle del 16.7% una diminuzione del tono e della superficie delle rughe del 29%.

Per un perfetto riposo, consiglio di applicare una mascherina da notte omaggiata all’acquisto.

A tutta C

– Della Dottoressa Caterina Silvi –

img69.jpgVitamina C nota come acido ascorbico, è un potente antiossidante in grado di proteggere le strutture cellulari dallo stress ossidativo, neutralizzando i radicali liberi.

Inoltre accresce l’assorbimento del ferro e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario, sostenendo l’organismo contro le “insidie” della stagione invernale.

La vitamina C contribuisce alla normale formazione del collagene per la naturale funzione di ossa, cartilagini, vasi sanguigni, pelle e denti.

A livello dermatologico contrastare i segni del tempo sulla pelle. Illumina l’incarnato, contrasta le macchie cutanee, detossifica le cellule rinvigorisce i tessuti.

 Si può assumere per via sistemica o per uso topico.

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Vuoi dimagrire per sempre? Non rinunciare mai agli spaghetti

Del Dr. Giulio Lattanzi – Farmacista e Nutrizionista

Secondo le recenti statistiche dell’Oms, in Europa oltre il 50% della popolazione adulta è in sovrappeso e circa il 23% delle donne e il 20% degli uomini sono obesi.
Immaginate che nell’arco di una vita media di 83 anni un paziente ingerisce mezza tonnellata di cibo all’anno, 41 tonnellate per tutto il periodo; immaginate solo cosa accadrebbe se tutta questa quantità fosse cibo spazzatura. Screenshot 2019-10-22 11.33.24

Secondo i LARN stilati dalla Società italiana di nutrizione umana, il regime alimentare più corretto è una dieta composta da 60% di carboidrati, 30% di grassi e 10% di proteine. Parametri che dovrebbero essere tenuti in considerazione anche in caso di dieta dimagrante, invece le varianti a questo modello sono le più disparate.
Dalla dieta del minestrone a quella dell’uva, passando per quella del gelato, tutte riscuotono successo, tra queste diete «miracolose» c’è anche quella iperproteica, composta solo da alimenti aventi un alto contenuto di proteine. Un’ alimentazione incentrata sull’assunzione di proteine ha successo perché ha un effetto drenante e fa perdere peso velocemente. La quantità e la varietà di cibo consentite in questi regimi rappresentano un ulteriore incentivo. Risultati a cui si aggiungono una maggiore tonicità muscolare e un appagante senso di sazietà. Le proteine sono macronutrienti di cui l’organismo ha bisogno in quantità limitata, ovvero 0,9 grammi per chilo di peso corporeo: quelle in eccesso, sotto forma di scorie, vengono eliminate attraverso i reni, gli organi che proprio per questa loro funzione risentono di più di una dieta iperproteica.
I grassi, assieme ai carboidrati, costituiscono la benzina del nostro organismo, ma il più delle volte vengono demonizzati perché considerati corresponsabili dell’aumento di peso. Rappresentano, invece, la riserva di energie, aiutano l’assorbimento delle vitamine A, D, E e di alcuni antiossidanti; inoltre hanno un ruolo importante nella vita delle cellule e nella «costruzione» di molecole vitali, come gli ormoni.

pastaFondamentale e da me sempre consigliato l’assunzione della pasta, soprattutto perché il pensiero diffuso che la pasta faccia ingrassare è un “mito” da sfatare. Una porzione media, pari a 70-80 grammi, contiene circa 300-350 calorie e zero grassi, quindi è assolutamente un cibo sano e salutare.

La differenza è data dalla quantità che si consuma e ovviamente dal tipo di condimento che si aggiunge.

Ecco qualche segreto per poterla consumare in totale tranquillità e soprattutto perché da me sostenuta e consigliata.

Prima regola è cercare abbassarne l’indice glicemico, utile soprattutto a chi soffre di diabete di tipo due o ha una glicemia “ballerina”.
La prima cosa è di cuocerla sempre al dente, perché più la pasta cuoce più l’indice glicemico è alto perché tende a crescere di pari passo con il tempo di cottura. Utile condire la pasta con un sugo a base di verdure o mangiarla subito dopo una bella insalata. Da anni ho dimostrato e diffuso il concetto che la sequenza di assunzione degli alimenti e non solo la loro composizione aiuta nel mantenere il totale
controllo del peso corporeo.

È quindi indispensabile passare dai grammi alle porzioni. La ricerca scientifica oggi conferma quanto da me sostenuto da tempo: la sequenza degli alimenti e l’ordine in cui vengono assunti è la chiave del controllo della composizione corporea e ormonale del nostro organismo alla fine di ogni pasto.
Importantissimi anche la qualità del cibo, la composizione chimica alimentare di ogni micronutriente presente negli alimenti e le modalità di allevamento. I grani antichi, per esempio, altro non sono che varietà del passato rimaste autentiche e originali, ovvero che non hanno subìto alcuna modificazione da parte dell’uomo per aumentarne la resa.
Generalmente oggi si tende a consumare la tradizionale farina di grano tenero bianca 0, oppure 00, con la quale vengono prodotti pane, pasta, prodotti da forno, dolci. Questa farina però è ricavata da un grano prodotto su larga scala, selezionato e modificato nel corso degli anni per rendere più ricca e abbondante la produzione modificandolo dal punto di vista nutrizionale e rendendolo più ricco di glutine. Ed è proprio sulla base di queste teorie che diviene fondamentale l’impiego di grani come il famoso Senatore Cappelli.
La minore presenza di glutine all’interno dei grani antichi rende la farina e di conseguenza tutti i prodotti che vi si possono ricavare, molto più leggeri, digeribili e assimilabili di quelli realizzati con il grano moderno. Ma non solo. I grani antichi sono adatti a tutti i tipi di preparazione e sono ottimi anche da integrare nell’alimentazione dei bambini.
Meglio non farsi mancare la pasta soprattutto in particolari periodi di stress o se si è soggetti a sbalzi umorali o periodi malinconici. I carboidrati complessi aumentano infatti la velocità con cui il triptofano viene fabbricato nel cervello, favorendo la sintesi della serotonina. Il triptofano è un precursore della serotonina, un ormone che contribuisce al benessere e chi ha bassi livelli di serotonina è incline alla depressione.
Sbaglia di grosso chi sceglie la pasta senza glutine nell’idea di non ingrassare. Mentre il glutine deve essere eliminato assolutamente dalla dieta degli individui affetti dal morbo celiaco o da una condizione definita di ipersensibilità al glutine per gli altri non è consigliabile una dieta priva della sostanza. Si rischia di non raggiungere un adeguato apporto di carboidrati complessi, come previsto dal modello alimentare mediterraneo. In più la pasta gluten-free ha l’indice glicemico più alto e quindi fa ingrassare.
Come fonte di macronutriente principale, la pasta contiene l’80 per cento di carboidrati. Contiene anche una piccola quota di proteine pari al 10-15 per cento, mentre non contiene grassi.
Ci sono stati molti studi che hanno dimostrato che nei grandi sportivi la pasta è la migliore fonte di carboidrati, che rappresentano il substrato che permette di assimilare il glucosio, la molecola che raggiungendo i muscoli offre energia disponibile per esempio in vista di un importante sforzo fisico. Per questa ragione la pasta è stata molto rivalutata in ambito sportivo ed è indicata anche in vista di un’attività fisica, d’intensità medio alta, come una camminata in montagna o percorsi di visite turistiche.
Si avrà meno affaticamento se nel pasto precedente l’attività fisica saranno assunti carboidrati.

Spesso mi chiedono quando consumarla, se a pranzo o a cena, non esiste un dictat, dipende dallo stile di vita. Se si ha un’attività lavorativa intensa e non si ha tempo di consumarla a pranzo, meglio lasciarla per la sera.
In ogni caso consumata a cena non è molto efficace perché dopo 3-4 ore si va a dormire e quindi l’energia non sarà sfruttata, ma accumulata. La pasta rappresenta una buona quota di energia per affrontare le attività della giornata. Il consiglio è di mangiarla a pranzo, unendo verdure e fonti proteiche come legumi o pesce e la sera preparare un secondo con contorno e un pezzetto di pane rigorosamente integrale.
Chi non ama pane e patate, ma preferisce la pasta, può anche consumarla tutti i giorni. È una questione di gusti, l’importante è assumere una fonte di carboidrati a ogni pasto per mantenere una dieta equilibrata, è sempre comunque consigliabile consumare la pasta cotta al dente rispetto a quella molto cotta perché la minor digestione degli amidi permette una dismissione più lenta delle molecole di glucosio contenute nell’amido stesso. Ci saranno quindi un minor impatto sull’indice glicemico e una minore stimolazione alla produzione di insulina e di conseguenza la stessa pasta avrà un minor impatto sul deposito di grasso nell’organismo. La cottura prolungata provoca al contrario un rilascio dell’amido e, addirittura, se la cottura è troppo prolungata, capita anche che l’acqua venga in parte assorbita dalla pasta.
La pasta allunga la vita. Sfatiamo i miti secondo i quali la pasta fa ingrassare e non può essere mangiata di sera. Suggerisco di consumare circa 80 grammi di pasta al giorno per le donne e 100 /120gr a seconda attività fisica nell’uomo, di prediligere quella di grano duro di alta qualità come Senatore Cappelli e meglio se trafilata al bronzo e anche integrale.
Desidero concludere indicando le principali proprietà benefiche della pasta per un’alimentazione sana e una vita più lunga:

  • è fonte di energia: ci permette di affrontare gli sforzi intensi perché fornisce la carica giusta grazie all’apporto dei preziosi carboidrati complessi
  • mette di buonumore: è un’ottima soluzione allo stress perché contiene le vitamine del gruppo B soprattutto la B1 che è fondamentale per il buon funzionamento del sistema nervoso centrale. Il glucosio che si libera dall’amido favorisce la produzione della serotonina, l’ormone del benessere che favorisce anche il sonno.

Emangioma Cavernoso, Capillare e Infantile: scopriamo le differenze

– di Donato Antonazzo –

L’emangioma è una patologia complicata. Attualmente risulta ancora in fase di studio, non essendo ancora chiare le cause scatenanti. Ciò che si sa con certezza è che si tratta di una formazione tumorale benigna che attacca le pareti dei vasi sanguigni. Presenta un alto tasso di incidenza in età infantile, addirittura nelle prime settimane di vita.

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Esami in Farmacia, quali e perché

Effettuare periodicamente esami del sangue aiuta a prevenire e controllare il rischio di problemi seri.

Oggi molti di questi esami li puoi fare nella nostra Farmacia.

Scopriamo insieme quali e a cosa servono:

Emoglobina glicata ( HbA1C)

L’emoglobina glicata à un esame del Sangue che misura la media delle glicemie (livelli di zucchero nel sangue) negli ultimi tre mesi. Il glucosio è la maggior fonte di energia delle nostre cellule ed il suo utilizzo è regolato dall’Insulina. Conoscere i suoi livelli istantanei nel sangue (glicemia) e la loro media nel tempo (emoglobina glicata) è fondamentale per la gestione del diabete.

Antigene Prostatico Specifico PSA

Il PSA è quantificabile nel sangue e viene utilizzato come marcatore di potenziali problemi alla prostata, anche e soprattutto nell’ambito degli esami di diagnosi precoce della popolazione maschile.

Il dosaggio del PSA viene indicato periodicamente a tutti gli uomini, a partire dai 50 anni d’età. Quest’esame, infatti, può aiutare – in associazione alla visita urologica o andrologica – a individuare forme di tumore alla prostata agli stadi iniziali.

Beta hCG

La beta hCG è una glicoproteina ad attività ormonale, tipicamente associata alla gravidanza.La gonadotropina corionica umana (hCG) viene prodotta – dopo l’impianto nell’utero dell’ovulo fecondato – da quelle cellule pre-embrionaliche daranno poi origine alla placenta.La rilevazione della beta hCG viene eseguita per avere la certezza di aspettare un bambino. Il cosiddetto “ormone della gravidanza” si può misurare nel sangue o nelle urine circa una settimana dopo l’avvenuto concepimento (evento che si verifica entro 24 ore dall’ovulazione), ma è prassi comune eseguire quest’analisi in caso di alcuni giorni di ritardo del ciclo mestruale.

Proteina C reattiva CRP

La proteina C reattiva alta segnala sempre uno stato infiammatorio in corso, ma può trattarsi di una patologia lieve oppure di un’infezione grave o cronica. Per questa ragione, è solo un primo segnale, facilmente individuabile attraverso un normale prelievo di sangue.

Microalbuminuria Mau

Test per la rilevazione della presenza di albumina nelle urine ,principale indicatore di possibile nefropatia diabetica. Si consiglia in caso di ipertensione,ipertrigliceridemia, obesità: fattori che influenzano i valori di albuminuria.

Sangue occulto fecale FOB

Il sangue occulto è la presenza di sangue non visibile ad occhio nudo all’interno delle feci; si differenzia quindi dal sangue rosso vivo che, ad esempio, si può trovare sulla carta igienica in caso di emorroidi o ragadi anali. Con il test per il sangue occulto fecale (SOF) si ricerca la presenza di sangue non macroscopicamente evidente nelle feci. La presenza del sangue occulto nelle feci indica un minimo, lento (e spesso) intermittente sanguinamento nel tratto digestivo. Tale perdita ematica, il più delle volte asintomatica, non consente di definire la natura e la sede del sanguinamento. Ogni tratto del canale alimentare può essere sede del sanguinamento e le patologie possono andare da cause benigne (emorroidi) a patologie molto più gravi (tumori)

L’igiene orale nei bambini

– Del Dott. Teolindo Alessandri –

Spesso ci chiediamo (noi adulti) a che età dobbiamo iniziare a lavare i denti ai bambini e con quale frequenza. Ovviamente la questione è molto dibattuta, soprattutto perché, erroneamente, si pensa che i bambini ne abbiano meno bisogno visto che poi gli cadranno i denti decidui per lasciare spazio ai definitivi.

In realtà, gli studiosi dell’argomento, ci indicano che educare ad una corretta igiene orale pediatrica sarà fondamentale sia per il rapporto che in seguito avrà il bambino con l’igiene domiciliare e con il “dentista”, sia per evitare interventi o estrazioni precoci di denti cariati (che spesso lasciano un “brutto ricordo”) e salvaguardare i denti definitivi e soprattutto i primi molari (i sesti nascono proprio a 6 anni).

Per igiene orale s’intende la rimozione della placca e dei residui alimentari con i mezzi meccanici (spazzolino, filo interdentale, collutori, ecc). Questo è il punto cardine della prevenzione della carie. Un bambino nei primi anni di vita non sarà in grado di provvedere da solo alla propria igiene orale e dunque tale compito spetterà ai genitori o a chi se ne

prenderà cura.

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Sin dai primi mesi di vita si dovrà eseguire una pulizia tramite una garza sterile imbevuta con acqua. Dai 2-3 anni si potrà iniziare ad utilizzare uno spazzolino (i migliori sono a manico dritto e con la testina piccola) con dentifricio in gel (privo di componenti abrasive e fluoruri). Dai 6 anni il bimbo dovrà essere reso pian piano autonomo, ma sempre sotto la sorveglianza dei genitori.

Dobbiamo insegnare loro a lavare soprattutto i “punti difficili”, che sono tre: colletto del dente, spazi interdentali e solchi delle superfici masticanti. Inoltre è buona abitudine insegnare a spazzolare anche la lingua.

La tecnica di spazzolamento più consigliabile è quella che permette la maggiore asportazione della placca: è importante lavare dal rosa (gengive), verso il bianco (smalto dei denti) per il tempo necessario (2/3 minuti circa). Lavarsi i denti non serve per avere l’alito fresco e profumato ma serve per asportare la placca, aiutare a remineralizzare i denti ed evitare quindi la formazione di carie. Per quanto riguarda le volte necessarie di spazzolamento, durante la giornata, bisognerebbe rimuovere i detriti dopo ogni assunzione di cibo (realisticamente dopo ogni pasto principale, 2/3 volte al giorno).

I nostri figli prenderanno le abitudini che daremo loro e tutto sarà infinitamente più facile se queste abitudini gli saranno insegnate fin da piccolissimi e soprattutto se le vedranno anche negli adulti che li circondano.

QUINDI, ANCHE SE L’ARTICOLO È DESTINATO AD UN APPROFONDIMENTO SULL’IGIENE ORALE PEDIATRICO, NON CI DIMENTICHIAMO CHE QUESTE SONO BUONE NORME E BUONE ABITUDINI ANCHE PER GLI ADULTI!